sabato 11 settembre 2010

Per le forze dell'ordine


COMUNICATO STAMPA


Nel Consiglio Provinciale di oggi, l’Assessore Grizzo ha riferito di impegni presi dal Ministro Maroni di potenziare la dotazione delle forze di polizia in Provincia di Pordenone.

Questi impegni sono stati sollecitati dopo l’approvazione all’unanimita’di un ordine del giorno, presentato dal Gruppo del Partito Democratico lo scorso novembre, che chiedeva alla Giunta Provinciale di intervenire presso il Ministero dell’Interno per rafforzare l’organico di Polizia.

Come Gruppo PD prendiamo atto di questi impegni e andremo a verificarne il rispetto.

A fronte di un forte spirito di collaborazione mostrato dall’opposizione, il consigliere Bortolotti, nella sua veste di temporaneo Presidente del Consiglio, ha dato oggi l’ennesima dimostrazione del suo atteggiamento di arroganza e prevaricazione.

Durante un mio intervento di replica a quello dell’assessore Grizzo ha ben pensato di interpretare in modo arbitrario il regolamento per togliermi la parola.

Sostenevo che le ronde composte da esercito e polizia erano una misura insufficiente e con scarsi benefici rispetto ai costi sostenuti. Per questo era necessario investire sull’organico di polizia.A Bortolotti evidentemente l’espressione di una opinione contraria alla sua da’ fastidio, fino al punto di togliere la parola ai consiglieri. Proprio come si fa nei regimi fascisti o forse come e’ abituato a fare nelle riunioni della Lega Nord.

Caro Bortolotti, dovresti avere piu’ rispetto delle istituzioni e dei rappresentanti dei cittadini e forse avresti anche meno problemi giudiziari, che non solo gettano discredito su di te (ma questi sono affari tuoi) ma che riducono ancora di piu’ la fiducia dei cittadini verso le istituzioni stesse.

Michele Padovese
Consigliere Provinciale Partito Democratico

Si chiude il Ramadan, restano i problemi

Il mese di digiuno si chiude oggi. Stamattina i musulmani della provincia di Pordenone festeggeranno nella sede della Comina la fine del Ramadan, una festa, però, con un po’ di amaro in bocca perché i problemi per la comunità locale sono tanti. L’imam parlerà anche di questo ai fedeli di Maometto, fedeli che in questo mese non hanno mancato di essere presenti alla preghiera della sera: «La frequenza è stata più che buona» ha detto Mohammed Ouatiq. Quello di cui, invece, Ouatiq non ha voluto parlare è la vicenda di Sakineh, la donna diventata il simbolo europeo dei diritti dell’uomo in quanto rinchiusa in carcere dalle autorità iraniane con l’accusa di adulterio. Per lei, grazie alla mobilitazione politica internazionale, è stata ottenuta la sospensione dell’annunciata lapidazione, ma la clessidra si è solo fermata, non è stata azzerata. La Lega Nord, nei giorni scorsi, aveva accusato la comunità islamica locale di non essersi espressa contro il governo iraniano, ma l’imam non ha inteso replicare: «Quello che davvero oggi mi preoccupa – ha detto Ouatiq – sono i problemi concreti delle persone. Il terrore è quello che le persone vivono qua in Italia, da noi. Parliamo di famiglie che ricevono il permesso di soggiorno quando è già scaduto, un’ottantina di famiglie che sono vittime delle nuove procedure che agevolano quelli che hanno presentato richiesta di rinnovo dopo settembre dello scorso anno». Secondo l’imam queste procedure rendono anche più difficile il reperimento di un lavoro in un momento già difficile per la congiuntura economica. «A noi interessano i problemi concreti della comunità e questi sono i problemi di cui ci dobbiamo occupare, non questioni internazionali di cui non conosciamo tanti aspetti». Sulla questione dei permessi di soggiorno «sto cercando di avere un incontro con il questore e il prefetto per cercare di trovare una soluzione». La giornata conclusiva di oggi vedrà la partecipazione di centinaia di musulmani provenienti anche da fuori Pordenone. Il centro della Comina, infatti, è un punto di riferimento per tutta la comunità islamica provinciale. Un altro centro – ma molto più piccolo – si trova a Spilimbergo.


Martina Milia
Messaggero Veneto — 10 settembre 2010   pagina 03   sezione: PORDENONE
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L'appello di Michele per Sakineh

Appello per Sakineh

Il congresso provinciale è un momento che deve raccogliere tutto il partito intorno al confronto sui programmi per il futuro. Dobbiamo però in ogni momento  restare uniti in difesa dei valori fondamentali sostenuti da tutti noi.
Per questo - sperando di riuscire a raggiungere il maggior numero di iscritti - voglio proporre   di sottoscrivere un appello per Sakineh Mohammadi Ashtiani, condanna a morte tramite lapidazione per il reato di adulterio. È un modo concreto di dimostrare il nostro impegno e per 
Affermare con forza la nostra adesione alla CARTA DEI DIRITTI DELL’UOMO (Parigi 10 dicembre 1948)  e, in particolare in questo momento, all’articolo 3 che afferma:

 Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona”.

Operare in modo concreto:  per questo invito ogni iscritto a farsi parte attiva presso persone che conosca, in particolare con la nazionalità e la religione di  Sakineh, affinché si uniscano a noi nella sottoscrizione,  richiesta con forza e coraggio dai figli.

Tra le numerose petizioni, vi propongo di aderire a quella di AMNESTY INTERNATIONAL che trovate sul sito www.amnesty.it
La sospensione temporanea della condanna alla lapidazione, annunciata l'8 settembre dall'autorità giudiziaria, potrebbe essere revocata in qualsiasi momento, lasciando Sakineh a rischio di esecuzione. Le autorità iraniane devono immediatamente fare i passi necessari per garantire che la sua condanna a morte sia annullata una volta per tutte

È anche un impegno concreto a uno sforzo di laicità.

Noi resteremo sempre vicini ai più deboli e quindi sosterremo i diritti degli immigrati. Non riteniamo tuttavia di poter accettare che  venga affermata una neutralità di giudizio di fronte alla sorte di Sakineh, come sembrano fare rappresentanti istituzionali di religioni ospiti del nostro territorio. E questo diciamo anche all’Imam di Pordenone, che abbiamo spesso invitato a nostre iniziative.
Ci rivolgiamo a tutti per la difesa del diritto alla vita e una forte opposizione alla pena di morte.

Michele Padovese, consigliere provinciale PD
Candidato alla segreteria provinciale del Partito Democratico di Pordenone



Padelletti contro Pedicini Bortolotti blocca Padovese

Padelletti contro Pedicini Bortolotti blocca Padovese

Fibrillazione nella maggioranza di centro-destra in occasione della seduta di ieri del consiglio provinciale dedicato alla variazione di bilancio. A sollevare perplessità sulla manovra, il consigliere del Pdl, Fernando Padelletti, molto vicino a Franco Dal Mas, che ha eccepito sui 50 mila euro per le iniziative di promozione in Fiera della Fabbrica delle idee che hanno portato l’esborso complessivo a 115 mila euro. «In un momento di crisi – afferma – si fatica a scorgere l’utilità di eventi come questi che sembrano più la promozione di se stessi, piuttosto che valide iniziative per rilanciare l’economia. Occorre maggiore rigore». A far storcere il naso anche scelte grafiche troppo autoreferenziali «come le immagini di presidente e assessori su gigantografie». Un “siluro” all’assessore Giuseppe Pedicini, che ha curato l’iniziativa, al quale ha risposto lo stesso Ciriani sottolineando che la Fabbrica delle idee è un momento di promozione importante. Alla fine Padelletti ha votato la manovra, ma è il segno di un malessere che si incrocia con la campagna per le comunali 2011 e ha trovato alimento anche dalle parole di Ciriani l’altro giorno in Fiera quando ha criticato il depotenziamento di deleghe al fratello Luca. Scintille anche tra il consigliere provinciale del Pd, Michele Padovese, e il leghista Enzo Bortolotti, temporaneamente presidente dell’assemblea. Lo scambio polemico in occasione della discussione dell’ordine del giorno, proposto dal Pd, sul potenziamento delle forze di Polizia, con l’assessore Grizzo che ha sottolineato l’impegno del ministro Maroni di realizzarlo. «Durante un mio intervento di replica – denuncia Padovese – Bortolotti ha interpretato in modo arbitrario il regolamento per togliermi la parola. A Bortolotti evidentemente l’espressione di una opinione contraria alla sua dà fastidio, come accadeva nei regimi fascisti o forse come è abituato nelle riunioni della Lega. Se Bortolotti avesse più rispetto delle istituzioni, forse avrebbe anche meno problemi giudiziari, che non solo gettano discredito su di lui, ma anche sulle istituzioni». (ste.pol.)


Messaggero Veneto — 10 settembre 2010, pag. 01

venerdì 10 settembre 2010

Forze di Polizia, il PD "vigila" sugli impegni presi dal governo

CONSIGLIO PROVINCIALE
Forze di Polizia, il Pd "vigila"
sugli impegni presi dal governo


PORDENONE - L’assessore Grizzo, in sede di assemblea provinciale, ha riferito degli impegni presi dal ministro Maroni di potenziare la dotazione delle forze di Polizia in Provincia. «Questi impegni sono stati sollecitati dopo l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno, presentato dal gruppo del Pd - sostiene in una nota il consigliere Michele Padovese - che chiedeva alla giunta Ciriani d’intervenire al ministero dell’Interno per rafforzare l’organico. Ne prendiamo atto e ora andremo a verificarne il rispetto». Quindi un attacco: «Ancora una volta Bortolotti, nella sua veste di temporaneo presidente, ha voluto interpretare in modo arbitrario il regolamento per togliermi la parola».

Il Gazzettino, Venerdì 10 Settembre 2010, p. 8

giovedì 9 settembre 2010

A Budoia incontro Pd coi candidati segretari

A Budoia incontro Pd coi candidati segretari

BUDOIA. Appuntamento politico con il Partito democratico a Budoia, venerdì, alle 20.30, nella sala della Casa del Comune, in piazza Umberto I. Si confronteranno a tutto campo, con cittadini, iscritti e simpatizzanti, i tre candidati alla segreteria provinciale Antonio Ius, Renzo Liva e Michele Padovese, introdotti da Sonia Sfreddo, segretaria del circolo di Budoia. L’incontro è stato organizzato anche dai circoli di Aviano e Montereale Valcellina, coinvolgendo tutti gli altri centri della Pedemontana. Per la segretaria Sonia Sfreddo «è molto importante che la scelta della più alta carica del Pd a livello provinciale sia preceduta da un confronto sul territorio per indicare ai tre candidati idee nuove, obiettivi e metodi di lavoro per il partito che vogliamo». Significativo a tale proposito il tema della serata, che si articola nelle due domande: quale Partito democratico nella provincia di Pordenone? Quali gli obiettivi da raggiungere, per una politica al servizio dei cittadini? (s.c.)


Messaggero Veneto — 08 settembre 2010, pag. 08

domenica 5 settembre 2010

Segreteria Pd, appello all unità

Segreteria Pd, appello all unità


Marciare divisi per colpire uniti. Hanno lanciato un messaggio alla coesione i tre candidati alla segreteria provinciale del Partito democratico in occasione della presentazione ufficiale alla stampa di ieri pomeriggio. Un messaggio univoco per arginare un rischio, quello che la competizione interna in realtà si trasformi in un boomerang per il movimento. Da qui l’assicurazione, da parte di Antonio Ius, Renzo Liva e Michele Padovese, che chiunque sarà eletto dovrà lavorare per ricomporre l’unità interna. Anche sulle divisioni che hanno portato alla tripartizione di proposte i tre sono andati cauti: «Siamo un partito plurale e questa è la nostra caratteristica», ha messo le mani avanti Ius; «I programmi sono simili, l’approccio è diverso», si è differenziato Liva; «Gli steccati interni non sono di per sè un elemento negativo» ha aggiunto Padovese. Liva, riferimento di gran parte della componente ex Ds, ha rivendicato una sensibilità diversa sui temi etici, contrappuntato da Ius: «Su questi argomenti, la maggioranza del partito non deve imporre agli altri, va rispettata la libertà di coscienza». Sull’attuale momento, l’ex segretario della Margherita ha sottolineato che il partito «vive una fase di crisi da risultati negativi e una scarsa attenzione alle regole elettorali», mentre Liva ha affermato di essere fiducioso «sulle prossime amministrative visto che nei Comuni in scadenza abbiamo governato bene». Essenziale, secondo Padovese, «mettere in atto tutte le energie per andare oltre le famiglie di appartenenza, ponendo, nei confronti dei cittadini, le priorità dei costi e della moralità della politica e la restituzione di fiducia nei confronti delle istituzioni». Per la segretaria uscente, Francesca Papais, è stato l’incontro di congedo. Ha auspicato che chi la sostituirà «saprà raccogliere il lavoro che è stato fatto in questi anni». La parola passa agli iscritti. Le assemblee nei 43 circoli si terranno dal 15 al 20 settembre e, oltre alle liste per la guida del partito provinciale, verranno rieletti gli organi locali. Su questo punto le trattative sono in corso, realtà per realtà, per cercare candidature unitarie, anche se le competizioni interne si prospettano a macchia di leopardo. A partire da Pordenone dove pare sia ritornata in campo la ricandidatura dell’uscente, Walter Manzon, sulla quale, però, non ci sarebbe unanimità.
STEFANO POLZOT

Messaggero Veneto — 04 settembre 2010, pag. 02